Angelus del Papa e Messa in Santa Maria Traspontina Ore 10:30 tutti assieme prima della messa ore 11:00, associazioni A.M.C.V.S. Odv ed Insieme per Fabrizio a Roma il 19 novembre
ROMA. Il prossimo 19 novembre, le associazioni “Insieme per Fabrizio”, presieduta da Cinzia Desiati, e l’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv, presieduta da Elena Ronzullo, saranno presenti all’Angelus di Papa Francesco, in piazza San Pietro. Una partecipazione che ricade nella Giornata Nazionale nel ricordo delle vittime della strada e che si strutturerà in due momenti chiave: la presenza alla Santa Messa, alle ore 11:00, presso la Parrocchia Santuario di Santa Maria in Traspontina, recitata da Don Massimo e dal suo vice parroco che riceveranno, dalle presidenti, una copia del libro “Strada assassina – Sette storie vere” e dedicheranno un momento di preghiera e benedizione speciale per tutte le vittime della Strada; il passaggio in Piazza San Pietro dove, alle ore 12:00, avrà inizio l’Angelus di Papa Francesco, durante il quale le presidenti delle associazioni vestiranno maglie in ricordo dei propri cari e terranno tra le mani le loro foto.
“E’ senza dubbio una giornata storica, sia perché ci troveremo al cospetto del Santo Padre, sia perché pare che l’omicidio stradale sta acquisendo, sempre più, importanza anche in sede istituzionale – affermano Cinzia Desiati ed Elena Ronzullo -. Per far sì che sulle strade della nostra nazione muoiano meno persone, è necessario parlarne, prevenire”.
Un cammino sinergico quello delle due associazioni: “Siamo contente del fatto che, oltre all’Angelus, vivremo un’esperienza già condivisa in passato con altre 800 famiglie colpite dal nostro stesso dramma – affermano le presidenti -. Chiediamo a tutte le famiglie presenti e Roma per la giornata delle Vittime della Strada ed a quelle che si impegnano, anno dopo anno, nei territori di appartenenza, di postare una foto del ricordo sui loro social, in segno di protesta contro chi vorrebbe che le vittime finissero nel dimenticatoio, che i casi legati alle loro morti fossero archiviati. Per il prossimo anno, ci auguriamo di avere un confronto sempre maggiore con chi, come noi, è condannato all’ergastolo del dolore. Dobbiamo camminare insieme – concludono – nella stessa direzione”.